Diana Bacosi, vincitrice dell’Oro nello skeet (Tiro a Volo) ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016 e dell’argento a Tokyo 2020, racconta in esclusiva per i lettori di AnnuarioMediaSport.it le emozioni provate alla rassegna giapponese a 5 cerchi.
“L’avventura dell’Olimpiade di Tokyo è stata “anomala” per tanti fattori. Oltre alla pandemia, che ha stravolto tutto il percorso di avvicinamento e preparazione, mi trovato in un momento molto complicato dal punto di vista personale. A Rio de Janeiro nel 2016 ero al debutto e la medaglia d’oro è stata tanto desiderata quanto inaspettata. Mi ero preparata al meglio ed il risultato è arrivato in maniera naturale, quasi “senza fatica”. A Tokyo lo scorso anno sono arrivata con il peso di quell’oro sulle spalle e dopo un periodo durissimo, quindi una trasferta sicuramente meno leggera della precedente. Non mi vergogno di ammettere che ero arrivata a mettere in discussione io stessa la mia partecipazione. Non mi sentivo bene, non mi sentivo pronta. E’ stato grazie alla determinazione del mio CT Andrea Benelli che sono riuscita a risvegliare quel lato del mio carattere che mi spinge a non mollare mai ed a farmi reagire. All’inizio, quando mi osservava per cercare di capire dove fosse finita la “sua campionessa” e me lo chiedeva, io rispondevo “non lo so, mi sono persa”. Andrea non si è dato per vinto e, come ho già dichiarato subito dopo la gara in Giappone, mi ha raccolta con il cucchiaino. Non mi ha lasciato un attimo, credendo in me quando non lo facevo io stessa. Questa medaglia d’argento, che adesso è in camera mia insieme a quella d’oro e che guardo tutte le sere, è tanto mia quanto sua. In quelle medaglie c’è anche tanto altro: il lavoro del Preparatore Atletico Fabio Partigiani, del Fisioterapista Aldo Bionda e di alcuni amici dello Staff della Federazione che mi sono stati vicini sempre. Persone stupende che, con discrezione e con amore, mi hanno accompagnato in ogni passo e che, sono sicura, continueranno ad esserci in tutti quelli che mi porteranno a Parigi.
La medaglia di Tokyo 2020 mi ha fatto crescere non solo come atleta, ma soprattutto come donna. Mi ha reso più sicura e più consapevole delle mie capacità e mi ha ricordato che, anche nei momenti più difficili, devo sempre cercare dio tirare fuori la forza che è in me. Dopo i festeggiamenti ed il meritato riposo, ora è arrivato il momento di impegnarsi per la conquista della Carta Olimpica e strappare il mio biglietto per la Francia. Ci vediamo a Parigi fra due anni!”