Foto Sirotti-GMT
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Filippo Ganna, oro nell’inseguimento a squadre (Ciclismo), racconta in esclusiva per i lettori di AnnuarioMediaSport.it le emozioni provate alla rassegna a 5 cerchi.

 “Di sicuro per raggiungere questo obiettivo è servita tanta testa nei momenti no; quando le cose non vanno come devono, quando non hai i tuoi valori, i tuoi dati quando pensi di non riuscire ad arrivare al meglio. Lì devi essere sempre lucido, devi capire quando è il momento di recuperare un po’, quando è il momento di premere sull’acceleratore, quando bisogna non girarsi non pensare agli errori fatti e andare avanti, considerarli solo per non ricommettere ulteriori errori. Se il meglio è un ennesimo posto o, come è successo a noi, una medaglia d’oro c’è un grande divario però se uno ci ha messo sempre il 100% non può rimpiangere nulla.

Tokyo è stata una delle mie esperienze più importanti a livello agonistico e lavorativo. Tanti sforzi, tanti obiettivi, tanti momenti in cui si pensava all’unico grande traguardo. Per me e per il quartetto, ma anche per tutta l’Italia che lo considerava uno degli sport minori e che ora ha fatto appassionare tanta gente che non lo seguiva. Una disciplina veloce e facile da capire, chi taglia prima il traguardo vince quindi è facile anche da casa riuscire a seguire e ad apprezzare ogni minima particolare.

È stato un anno alla rincorsa di questi risultati sia da parte del Nazionale, sia da parte del Coni, della Federazione che del mio team personale di club. Siamo riusciti a collaborare tutti insieme per arrivare all’unico obiettivo che era quello di vincere per arrivare all’appuntamento di Parigi. È importante ricordarsi da dove si è partiti, quindi senza nessuna medaglia in mano, ora di sicuro si arriverà a Parigi con una medaglia di grande valore, di grande prestigio. Bisogna riconfermarsi, la testa non è appagata, vuole far capire che quel risultato non è arrivato a caso ma è arrivato perché eravamo i più forti, siamo i più forti e saremo più forti. Ci sono tanti punti di domanda perché mancano ancora tanti anni da qui a là ma c’è un obiettivo che è quello che bisogna ripetersi. Siamo arrivati in alto ma non così in alto, ogni anno dobbiamo rimetterci in gioco, in ogni singola Olimpiade bisogna rimettersi in gioco sempre. Di sicuro non mi accontento, questo è stato un primo tassello e speriamo ce ne possano essere tanti altri”.

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