Gregorio Paltrinieri, argento e bronzo nel Nuoto alle Olimpiadi di Tokyo, racconta in esclusiva per i lettori di AnnuarioMediaSport.it le emozioni provate alla rassegna a 5 cerchi.
“Per l’Olimpiade penso che la differenza l’abbia fatta la testa, perché sicuramente non ero nella condizione giusta per gareggiare. Mi ero preparato benissimo in tutti questi anni, avevo fatto il percorso che volevo fare, anche aggiungendo il nuoto di fondo. Poi c’è stato l’intoppo della malattia prima dell’Olimpiade, il mese prima. Ho perso l’ultimo mese di allenamento ma io sapevo bene che quello che contava, a quel punto, era essere freddi e lucidi senza farsi prendere da troppe ansie. Mentalmente sono arrivato pronto e quella è stata la svolta.
Devo sicuramente ringraziare tutto lo staff che mi ha aiutato a raggiungere questi obiettivi, Stefano Rubaudo con cui ho iniziato questo percorso del fondo, ma anche di cambio allenatore, dunque Fabrizio Antonelli e tutto lo staff. Sono persone che mi sono state vicine anche perché mancava un mese alle Olimpiadi, eravamo in collegiale e c’eravamo solo noi. Devo dire che mi hanno tirato su di morale quando io iniziavo a perdere fiducia. Questo è stato importante.
Non credo io possa correre il rischio dell’appagamento perché per come sono fatto vorrei sempre fare qualcosa di nuovo e raggiungere sempre nuovi obiettivi, quindi non ci penso. Sicuramente vorrei arrivare a Parigi”.