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Luca Pancalli, alla guida del Comitato Italiano Paralimpico, interviene sul 25° Annuario USSI per parlare del rapporto che si crea tra il suo movimento e il mondo dell’informazione in ogni evento e attorno a ogni storia d’eccellenza.

Un altro anno trionfale per lo sport italiano si è appena concluso ed è già tempo di guardare alle importanti sfide che ci attendono. L’Italia, infatti, è chiamata a confermare gli straordinari risultati ottenuti in campo internazionale che le hanno conferito prestigio e riconoscimenti in tutto il mondo con lo sguardo rivolto ai Giochi di Parigi 2024, ormai dietro l’angolo. Ci avviciniamo anche alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026, un evento che vedrà il nostro Paese protagonista e che proietterà l’Italia, ancor di più, su scala globale.

Entriamo dunque nel vivo di un quadriennio che si preannuncia ricco di emozioni e di passioni, con lo sport che occuperà sempre più uno spazio centrale nel dibattito pubblico e nelle politiche nazionali. Un’occasione imperdibile non solo per far crescere il movimento sportivo italiano ma anche per diffondere i suoi valori e suoi principi all’interno della nostra società.

Naturalmente il movimento paralimpico italiano continuerà a dare il suo contributo non solo, ci auguriamo, sul piano dei risultati ma anche e soprattutto nel promuovere, ancora una volta e con maggiore determinazione, lo sport come strumento di inclusione e di integrazione e pezzo delle politiche di welfare.

Ma il successo di queste sfide non può prescindere dal prezioso e determinante lavoro dei professionisti della comunicazione e dell’informazione, da sempre al fianco del movimento sportivo italiano nel testimoniare le gesta delle atlete e degli atleti azzurri, olimpici e paralimpici, e nello stimolare dibattiti e riflessioni critiche nell’interesse di questa comunità. Se il movimento paralimpico italiano oggi può registrare una rilevante crescita in termini di popolarità, ciò lo si deve in maniera significativa alle rappresentazioni offerte dalla stampa sportiva.

Voglio dunque rivolgere all’USSI, da parte mia e a nome di tutto il Comitato Italiano Paralimpico, un sentito ringraziamento per il lavoro svolto in questi anni. A questo aggiungo un sincero apprezzamento per le attività messe in campo come Associazione Benemerita del nostro Ente e per i contenuti di questo Annuario che rappresenta ormai un punto di riferimento per tutta la famiglia sportiva italiana nonché uno strumento indispensabile per chi opera in questo ambito. Un testo che alimenta quello spirito di squadra che, a mio avviso, è l’ingrediente fondamentale di ogni successo, nello sport come nella vita”.

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