Monica Boggioni (foto Ferraro Bizzi Team)
Tokyo (JPN) 26 agosto 2021 Paralimpiadi Tokyo 2020 Nuoto BOGGIONI Bronzo Bronzo 100 stile libero S5 femminile foto di Simone Ferraro / Bizzi Team / Cip
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I campioni si raccontano per la 25a, speciale, edizione dell’Annuario USSI.  

Scrive in esclusiva per noi Monica Boggioni, campionessa paralimpica ai Mondiali di Madeira 2022 nei 200 misti categoria SM.

“Ho iniziato il mio percorso agonistico nel nuoto paralimpico nel 2013, quando dopo che Davide Bellingeri fondò la sezione paralimpica nella AICS Pavia Nuoto attraverso il progetto “Nuota con noi” che puntava a creare una squadra provinciale con atleti di disabilità fisica e visiva.

Un giorno sua figlia Giulia, atleta e mia compagna di allenamenti, mi propose di fare gare e per me fu la realizzazione di un sogno! Iniziai così con il nuoto, non mi risparmiai mai in niente, lavorai sodo e dopo soli 4 anni sono riuscita a qualificarmi al mio primo mondiale a Città del Messico. Poi sono seguiti gli Europei a Berlino, il Mondiale a Londra nel 2019 dove assieme ai miei compagni salimmo sul tetto del mondo e poi ancora i miei primi Giochi Paralimpici di Tokyo 2020 post pandemia.

Anche il 2023 è un anno ricco di impegni da segnare in agenda. Due eventi di caratura internazionale: il primo riguarda la tappa italiana delle World Series Para Swimming in programma a marzo a Lignano Sabbiadoro. Il secondo invece ancora più importante e ovvero i Campionati del Mondo WPS questa estate a Manchester. Ogni evento che esso sia una Paralimpiade, un Europeo o un Mondiale ti regala la cosa più bella: la fame. La fame di adrenalina e la fame di capire che è solo l’inizio di un percorso bellissimo da poter sempre migliorare. Quella dei giochi paralimpici è un’emozione sicuramente diversa, inutile nasconderlo, l’atmosfera che vivi ti rapisce e allo stesso modo ti isola da tutti gli altri superflui pensieri.

Ti concentri solo su di te e sul tuo obiettivo da raggiungere. Lo Sport insegna molti valori, primo su tutti: non esistono limiti nello sport, esistono solo perché bisogna impegnarsi tutti insieme per superarli. Siamo tutti i limiti che superiamo”.

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