Valerio Aspromonte e il rapporto con l’Alimentazione. Ecco il racconto della sua esperienza diretta.“Il tema dell’alimentazione è per me fonte di “gioia e dolori”. Vivo in un territorio, quello di Roma e dei Castelli romani nello specifico, dove l’enogastronomia, la buona tavola ed i sapori, trovano la loro “roccaforte”. Ammetto di essere una buona forchetta e di amare la cucina, nelle sue diverse espressione.
La vita d’atleta però, inevitabilmente, limita questa mia passione.
Lo ha fatto nel corso degli anni ed ho vissuto con “sofferenza” le rinunce doverose a tavola. Crescendo ed acquisendo una sempre maggiore maturità e consapevolezza anche del mio corpo e delle esigenze che l’essere atleta comporti, ho iniziato sempre più a maturare la convinzione che non bisogna rinunciare alla buona tavola e che, anzi, questa può andare di pari passo con l’attività sportiva.
Sta tutto nel cambiare l’approccio al cibo. Mi piace molto il termine “alimentazione” rappresentano in sintesi ciò che rappresenta per il corpo la nutrizione.
Il nostro organismo va alimentato ed il carburante non può che essere scelto, selezionato e soprattutto appropriato. In quest’ottica vedo il cibo come una risorsa per il mio fisico ed ho iniziato a ragionare con la testa più che con la “gola”. Qualche “peccatuccio” me lo concedo ancora, ma non rinuncio più ad un buon piatto, anzi lo creo in casa o lo scelgo fuori, cercando di abbinare il gusto alle esigenze del mio fisico.
Personalmente poi, ho scelto di avere sulla mia tavola prodotti genuini, meglio se biologici o a “chilometro zero”, dato che ho la fortuna di vivere in una zona che offre tantissimo. Per me è poi irrinunciabile seguire la dieta mediterranea.
Quando sono all’estero con la Nazionale, in giro per il Mondo, infatti sto molto attento a non “sgarrare” a quella che è la nostra alimentazione, ma non rinuncio ad assaggiare anche le tipicità locali perché mi piace conoscere e scoprire culture ed identità diverse che, ovviamente, si esprimono anche attraverso la tavola”.
Valerio Aspromonte: “La buona tavola “pari passo” con l’attività sportiva”
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